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Scende la pioggia, ma che fa!

Se qualcuno pensava che i playoff sarebbero stati una passeggiata di salute, vuol dire che tifa Taranto da una settimana scarsa. I playoff per definizione sono un terno al lotto, per il Taranto sono ancora più difficili. Abbiamo sempre perso la gara inaugurale tranne nel 2007 con l’Avellino. Ci siamo dimenticati di Lanciano, Melfi, Crotone e Atletico Roma?

Ieri siamo stati polli ma anche danneggiati da un arbitraggio discutibile oltre che da un campo che non dovrebbe essere omologato nemmeno per la serie D.

Il discorso è sempre lo stesso: si è fatto tanto parlare di tornelli, steward, tessere del tifoso, sicurezza negli stadi e poi si fa disputare una semifinale di Prima Divisione, la terza serie nazionale, in uno stadio che, tribuna a parte, è poco più grande del nostro Vital Gandoli e sprovvisto delle più elementari misure di sicurezza .

A un certo punto i responsabili delle forze dell’ordine non sapevano più da dove far entrare quelli che come me avevano fatto il biglietto di Gradinata Nord. Ci hanno fatto aspettare mezz’ora di fronte al cancello chiuso di un parco ribattezzato all’istante “Villa Peripato”. Poi abbiamo deciso di nostra iniziativa di fare la cosa più logica: entrare dall’ingresso della Gradinata Nord (e ci voleva così tanto?). Ho dimenticato di dire che ieri pioveva, non ha mai smesso, nemmeno un secondo.

Nel campionato più balordo della storia del Taranto non poteva mancare una semifinale con un palo interno nei primi minuti di Chiaretti che stranamente non va in porta, due gol nostri annullati, un rigore per loro sbagliato, un ‘espulsione per loro e, sempre per loro, un gol fortunoso all’ultimo secondo. E tanta pioggia, tantissima pioggia. Sarà perché giochiamo al Nord ma non ricordo mai tante partite sotto la pioggia come quest’anno.

Già il Nord! Quel Nord che si picca sempre di essere superiore al Sud, incivile, chiassoso e un po’ violento e aggredisce verbalmente e non solo un nostro giornalista “reo” di fare il suo lavoro con passione. Di certo non si può dire che Gianni Sebastio non faccia il tifoso durante le radiocronache ma bisogna dargli atto che non manca mai di rispetto agli avversari, nemmeno quando potrebbe e dovrebbe. Mica come il presidente piagnone Secondo. Mica come l’allenatore Braghin che ci ha ricordato più volte che l’anno prossimo falliamo o come il calciatore che ha fatto il dito medio (lui meridionale ma tesserato di una squadra del Nord). Uno a zero per il Sud.

A quelli del Nord – dirigenti e calciatori della Pro Vercelli – bisognerebbe poi spiegare un concetto semplice: il Taranto sta disputando i playoff proprio perché penalizzato per le sue inadempienze amministrative. Quindi continuare a dire che abbiamo violato le regole non ha senso anche perché se non ci fossimo noi ci sarebbe la Ternana, quindi cosa cambierebbe? Ricordo anche ai cari vercellesi che appena due anni fa sono falliti loro e se non ci fosse stata la Pro Belvedere Vercelli, squadra di quartiere che ha cambiato denominazione e colori sociali (erano giallo-verdi) non avrebbero mantenuto la Seconda Divisione. Due a zero per il Sud? Direi di sì.

La Pro Vercelli poi sarà anche “una delle più antiche, celebri e titolate società calcistiche italiane”, come recita Wikipedia, ma i suoi sette scudetti li ha vinti dieci anni prima che nascesse mio padre, che è della classe 1930. Tre a zero per il Sud? Ci può stare.

Il ritorno è tutto da giocare: nelle semifinali di ritorno abbiamo dato vita a incredibili rimonte grazie anche al calore di un pubblico senza uguali. La squadra c’è nonostante le vicissitudini note. La società è assente ma garantisce il quotidiano e questo è sufficiente. Sicuramente a Sorrento stanno messi peggio di noi. Magra consolazione ma pur sempre una consolazione.

Ed è inutile che ci raccontiamo che non seguiremo più la squadra perché siamo disgustati dall’ennesimo scempio societario, che questi playoff non li stiamo sentendo visto che lo spettro del fallimento è alle porte, se poi in massa andiamo a prenderci secchiate d’acqua tifando tutto il tempo come dei matti forsennati. Perché a noi non piace vincere facile. Altrimenti tiferemmo Juve, Milan o Inter. A noi piace il Taranto e basta! Anzi il Taranto e avast!

Per chiudere alcuni suggerimenti in caso di pioggia: 1) non state mai tra due ombrelli aperti 2) a inizio gara mettetevi a torso nudo e tenete riparate camicia e maglietta; se sopravvivete, a fine gara asciugatevi con la carta igienica dei bagni e indossate camicia e maglietta, tornerete a casa asciuttissimi. L’ho visto fare ad alcuni ieri e mi sembra abbia funzionato. 3) anche se piove, tifate lo stesso, anzi di più.

Gianluca Semeraro alias Kuldelski

 

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Gianluca Semeraro alias Kuldelski.

0 Responses to "Scende la pioggia, ma che fa!"

  • MyTaras
    Gianluca
    22 Maggio 2012 - 15:46

    “Se qualcuno pensava che i playoff sarebbero stati una passeggiata di salute, vuol dire che tifa Taranto da una settimana scarsa.”……..questa frase è da applausi!