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Le punture di Romanzini | Disastro non annunciato

Di Romanzini

La sconfitta di ieri contro la Paganese è stata una mazzata tremenda alle speranze di tutti di vedere finalmente una squadra diversa. Il Taranto ammirato nel secondo tempo contro il Messina ed in coppa contro il Cosenza ha mostrato progressi nel gioco e negli uomini che mai avrebbero fatto pensare ad una prova sconcertante come quella di ieri in Campania. Quello di Pagani è stato un Taranto abulico, senza idee e senza testa, con limiti tecnici e caratteriali venuti fuori prepotentemente al cospetto di un avversario pari grado che ha fatto davvero poco per vincere. E’ inammissibile per una squadra che vuole conquistare la salvezza subire un gol al secondo minuto di gioco, ed è altrettanto inammissibile non riuscire a sfruttare ottantotto minuti di gioco per riequilibrare il risultato sfavorevole.

Il Taranto ha mostrato tutte le sue lacune in una sola serata, lacune tecniche con alcuni giocatori che hanno dimostrato di non avere neanche i fondamentali rudimenti della tecnica calcistica, ed anche lacune caratteriali che si sono evidenziate soprattutto in certi calciatori apparsi mentalmente lontani anni luce dalla realtà e dal campo. E’ inoltre assurdo non essere riusciti a sfruttare un calcio di rigore a favore dopo venti minuti di gioco gentilmente e generosamente offerto dal direttore di gara, rigore tirato in maniera superficiale tra le braccia di un portiere avversario sovrappeso. Sul banco degli imputati da ieri sera ci è salito anche il tecnico, perchè il buon Fabietto Prosperi ci deve spiegare alcune scelte tecniche ai più incomprensibili. A Pagani hanno giocato gli interi novanta minuti giocatori come Balzano e Paolucci reduci dai 120 minuti di coppa di mercoledì, ha giocato dall’inizio un Pirrone che per fare minutaggio probabilmente si sarebbe dovuto schierare in coppa e non in campionato, ha continuato a giocare una difesa a tre che con l’assenza di Stendardo non ha ragione di esistere, sono state inoltre disattese tutte le buone indicazioni raccolte dal secondo tempo contro il Messina, con un Lo Sicco pubblicamente elogiato e poi non schierato in coppa ed in campionato, con Nigro che ha continuato a mostrarsi allergico al ruolo di centrale difensivo e maggiormente propenso a giocare in mediana, ed infine con Garcia che probabilmente renderebbe meglio da terzo di centrocampo in un 4-3-3 rispetto al ruolo di cursore sinistro che il ragazzo proprio non ha nelle corde e soprattutto nelle gambe.

La sconfitta maturata sul campo è meritata, umiliante e preoccupante, perchè la Paganese ripescata come noi ha dimostrato di averlo un gioco, perchè i campani avrebbero potuto segnare più gol e non ci sono riusciti solo per demeriti propri, ed infine perchè la gente tifosa da ieri ha la sensazione di non avere una squadra capace prima caratterialmente e poi tecnicamente di sopportare una lotta dura e difficile come quella per raggiungere posizioni di classifica più tranquille. Quello di ieri sera per il Taranto è stato un derby tra il poco emerso nel primo tempo e il nulla prodotto nella ripresa, un match per il quale tutti coloro che sono scesi in campo, tecnico compreso, dovrebbero chiedere scusa alla intera tifoseria, mortificata da un atteggiamento di squadra davvero sconcertante. Ma sarebbe ingeneroso gettare la croce addosso solamente a giocatori e tecnico, visto che l’impressione di una squadra costruita malissimo, piena di inutili doppioni e incapace di produrre gioco e gol conduce a chi questo gruppo l’ha costruito, che dovrebbe avere l’umiltà di dimettersi e lasciare il posto a chi ha conoscenze tali da poter riplasmare a dicembre questo Taranto sconclusionato.

In questo delicatissimo momento in cui tutti siamo rimasti sconcertati e delusi, l’unica cosa che possiamo fare è quella di stare vicinissimi alla Società, che certamente non sta vivendo un momento felice, vittima di scelte poco produttive. Il pubblico ha il dovere di sostenere questo Taranto perchè salvi questa categoria riconquistata a costo di sacrifici economici e molto altro. Abbandonare questa squadra equivarrebbe a farle perdere l’unico valore aggiunto che inequivocabilmente ha rispetto alle concorrenti alla salvezza, il meraviglioso pubblico dello Iacovone. Puntiamo pertanto il derby contro il Francavilla di lunedì sera come l’obiettivo da raggiungere e conquistare, per cambiare questa disgraziata stagione, che ha bisogno come il pane di una vittoria per svoltare verso un futuro prossimo più sereno.

 


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