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Io…speriamo che ci salviamo

Vecchi fantasmi riemergono dopo la sconfitta di Francavilla. Il Taranto ha dei limiti palesi e non basterebbe una campagna acquisti di riparazione faraonica a colmarli tutti. Le regole sui giovani della serie D peraltro impediscono al mister Pettinicchio di schierare la formazione migliore, dovendo mettere in campo almeno uno tra Brancato e Bongermino, tenendo obbligatoriamente in panchina l’altro.

In questi casi tenere i nervi saldi è d’obbligo. Anche perché è difficile trovare un colpevole di questa situazione. Errori ne sono stati commessi ma sostanzialmente sono stati dettati dalle condizioni in cui questa stagione è partita. Ce la prendiamo con la società? Ha dei difetti genetici che deve superare col tempo. Ha anche il merito di permetterci di parlare ancora del Taranto, dettaglio questo non trascurabile. Peraltro a diversi errori “marchiani” di inizio stagione ha già posto rimedio.

Ce la prendiamo con i calciatori? Inutile e dannoso. Così come inutile e dannoso è metterli di fronte alla necessità ineludibile di fare punti con la capolista Ischia. Dal mio punto di vista quella partita è già persa, qualsiasi cosa di diverso verrà fuori sabato prossimo va presa come dono della provvidenza.

Ce la prendiamo con l’allenatore? Sbagliatissimo. Non ha ’94 di livello. Ha avuto anche la sfortuna che il portiere neo arrivato Costantino è indisponibile fino all’anno prossimo. Altrimenti con lui in porta avrebbe più margini di manovra per schierare gli altri dieci in campo.

Il campionato è difficile. A parte Potenza, Trani e Grottaglie, non sembra esserci una quarta squadra che sia in modo evidente più debole delle altre e possa essere candidata alla retrocessione. C’è un gruppone di sette-otto racchiuse in pochi punti. Tutto può accadere. Saranno decisivi gli scontri diretti, i nostri ma anche quelli degli altri.

Ricordo il campionato 2008-2009 in Prima Divisione. Dopo un girone d’andata disastroso, in quello di ritorno vincemmo tutte le partite in casa, tranne una, pareggiata con la Pistoiese, e perdemmo tutte quelle fuori tranne l’ultima a Sorrento. Ci salvammo perché Perugia e Lanciano si incontravano all’ultima giornata in uno scontro ‘fratricida’, nel senso letterale del termine in quanto i tecnici delle due squadre erano i fratelli Pagliari. Tuttavia, pur essendo fratelli, non potevano concordare alcun risultato: entrambe le squadre dovevano obbligatoriamente vincere per salvarsi. Questo rese sufficiente a evitare i playout la nostra vittoria contro il già salvo Sorrento, vittoria che senza quello scontro fratricida all’ultima giornata non sarebbe servita a nulla.

A proposito di fantasmi. Ieri a Francavilla ce n’era uno. Anzi era il figlio di un fantasma del passato. Presenza a mio avviso inopportuna, fermo restando il diritto di ciascuno di fare quello che vuole e andare dove vuole. Ma chi ha trattato il Taranto come semplice strumento di business e come gioco per i propri figli per poi buttarlo nella spazzatura quando non serviva più, dovrebbe avere quantomeno il buon gusto di non ricordarcelo con la sua presenza. Noi che il Taranto lo amiamo sopra ogni cosa. Noi che avremmo invaso anche Francavilla in Sinni se solo ce lo avessero consentito. Noi che seguiamo il Taranto anche quando è in D e lotta disperatamente per evitare i playout.

Sperando che questo Natale porti tanti doni graditi alla città e alla squadra, l’appuntamento è col 2013, Maya permettendo ovviamente.

Gianluca_semeraro

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Gianluca Semeraro alias Kuldelski.