dal Match Program di AZ Picerno – Taranto
Goodison Park, sabato 11 febbraio 2012. Everton e Chelsea si battono per ottenere tre punti fondamentali per la zona Europa. I padroni di casa trovano subito la via del gol con Steven Pienaar, poi è battaglia vera per un’ora. Il team di Liverpool è solido, ha qualità e tanti giocatori-culto: il gigante Fellaini, le stelle statunitensi Howard e Donovan, Baines, l’eterno trequartista australiano Tim Cahill. E pure Denis Stracqualursi. Arrivato in prestito dal Tigre, è ancora un oggetto misterioso, che fatica a vincere la concorrenza dei più affermati Saha e Jelavic. La partenza dell’asso francese e l’infortunio dell’ultimora del serbo, gli spalancano le porte della titolarità nel match contro i Blues. E al 71’, Donovan taglia il campo con una delle sue tipiche conduzioni, imbuca con l’esterno in profondità, lì dove si avventa Straq. Il tiro non è irresistibile, ma spiazza comunque Cech, che tocca ma non riesce a evitare il suo primo gol inglese. Un bagliore, o meglio un fuoco d’artificio – il significato del suo soprannome El Traca. Quando te ne affibbiano uno, in Argentina, vuol dire che sei un calciatore vero. Alla Bombonera, con la maglia del suo Tigre (con cui è diventato capocannoniere del Campionato di Apertura 2011) ne ha fatti tre al Boca Juniors. Sono exploit che gli valgono paragoni scomodi – con calciatori del calibro di Vieri e del Titan Martín Palermo – e attenzioni in Europa – lo cercano il Palermo di Zamparini, poi a ruota Roma, Napoli, Catania e infine l’Everton, che lo prende in prestito. È un nove dal fisico possente, con abilità aeree, senso del gol, un destro forte e anche un buon mancino. Ha le caratteristiche per sfondare in un calcio come quello della Premier League ma il manager dei Toffees, Moyes, decide di non riscattarlo. Torna in Argentina, al leggendario San Lorenzo, poi va in Ecuador, dove trascina l’Emelec al titolo nazionale con 15 reti. Colombia, Emirati Arabi, poi ancora Ecuador e a più riprese nella sua Argentina. Con gli anni ha cominciato a segnare di meno, affinando le abilità associative, rimanendo un punto di riferimento per l’attacco. Dopo anni in A e B, è sceso in quarta serie per una piazza calda, appassionata e inimitabile, come quelle della sua terra ■