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Le punture di Romanzini | Un punto ricco

di Alessandro Latanza alias Romanzini.

Il punto conquistato dal Taranto sabato pomeriggio contro la Juve Stabia vice capolista del campionato può essere considerato senza dubbio di platino, importantissimo, in quanto alimenta la classifica, incrementa il vantaggio sulla zona playout e soprattutto consolida quelle certezze che avevano fatto capolino nelle due precedenti gare vinte con Melfi e Vibonese. Il Taranto è oggi una squadra diversa da quella vista in precedenza, per merito dei tre risultati utili consecutivi che hanno finalmente sbloccato psicologicamente un gruppo che sino a poco fa sembrava essersi convinto degli scarsi mezzi a disposizione. Tecnicamente la squadra è rimasta tale, ma la differenza con il recente passato l’hanno fatta la volontà di conquistare punti e la determinazione mostrata da tutti i giocatori in campo nel raggiungere il risultato positivo. Oggi possiamo dire senza dubbio che il Taranto in campo riesce a mostrarsi da squadra, ragiona da squadra, si muove da squadra. Tutti e tre i reparti sono pronti a aiutarsi a vicenda in tutte le fasi della partita, e per ogni squadra il Taranto oggi finalmente costituisce un avversario che non si consegna senza combattere ma che ha imparato a giocarsi la gara con le armi migliori che attualmente possiede, determinazione e volontà.

L’avversario incontrato sabato, la Juve Stabia, ha confermato di essere una gran bella squadra meritevole del ruolo di vice capolista, ma a Taranto ha probabilmente difettato in presunzione, presa da quella voglia di vincere dettata soprattutto dai 18 punti di differenza in classifica, una presunzione che gli Stabiesi stavano per pagare cara soprattutto nella seconda parte della ripresa grazie ad un Taranto che è riuscito quasi sempre a contrastare il gioco ospite e ribaltare l’azione con feroce applicazione. Il campo ha detto altro, certificando un equilibrio tra le due squadre maggiore di quanto si potesse credere. Una sola occasione ha avuto limpida la squadra campana, nella ripresa, ma a parte quell’episodio la retroguardia ionica ha difeso molto bene la porta di Maurantonio, per merito di una linea difensiva che schierata finalmente “a quattro” ha garantito il ritorno di quella impermeabilità arretrata che è stata la qualità migliore apprezzata nella prima parte di stagione. Lo schieramento tattico, il 4-2-3-1, è probabilmente il vestito migliore da indossare per il Taranto in questo momento, perchè riesce ad esaltare le caratteristiche di ogni singolo giocatore. Lo stesso schema, in fase di non possesso, diventa un 4-5-1 difficilmente superabile, perchè la squadra riesce a pressare il portatore di palla, a presidiare le fasce con l’aiuto dei due esterni, e a difendere il portiere con due linee di protezione, una costituita dai due mediani a sostegno, e l’altra dalla intera linea difensiva.

I sette punti conquistati nelle ultime tre gare hanno irrobustito una classifica oggi nettamente migliore, ma non hanno cancellato quelle problematiche che hanno condotto la squadra nei bassifondi della graduatoria. Restano ad esempio i problemi sulle due fasce laterali; il Taranto sugli esterni può contare solo sul monumentale De Giorgi a destra, ma è davvero molto poco. Servirà acquistare un esterno sinistro di ruolo, ed anche un paio di elementi, magari giovani, che sappiano essere dei validi rimpiazzi, sia a destra sia a sinistra. A centrocampo serve come il pane un elemento che sia forte tecnicamente e soprattutto abbia quella personalità giusta per dirigere reparto e squadra a dovere, che costituisca in pratica una guida per l’intero reparto. In attacco infine si dovrà puntare su un elemento capace di giocare da prima e da seconda punta, prolifico e con grande esperienza in Lega-Pro. Oltre allo stesso sarebbe anche il caso di prendere un giocatore di fantasia capace di far gol, visto che di fantasia in attacco in questo Taranto ne abbiamo vista davvero poca. Questi correttivi, da aggiungere nel mercato di gennaio, devono trasformare la squadra, rendendola possibilmente capace di giocarsela contro tutti.

Il tempo degli esperimenti e delle scommesse oramai è finito, e con il 2017 inizierà un percorso difficile che il Taranto deve affrontare maggiormente attrezzato, perchè la salvezza si può conquistare tranquillamente solo se il gruppo dimostrerà di essere di un livello tecnico maggiore rispetto alle avversarie. Se poi la squadra riuscisse a riconquistare posizioni di classifica migliori in tempi brevi, recupererebbe più velocemente il suo pubblico e i suoi grandi numeri, che in una piazza come Taranto hanno sempre fatto la differenza, ma soprattutto recupererebbe quell’entusiasmo popolare che è benzina indispensabile per i futuri successi.


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