di Alessandro La Tanza alias Romanzini.
Poche persone avrebbero scommesso qualcosa sul Taranto e sulle sue chances di giocarsi il campionato dopo l’infausta sconfitta di sabato 3 dicembre a Monopoli. Quella partita ha fatto sprofondare tutto l’ambiente in uno stato di depressione pesante, anche per come è maturata, in superiorità numerica e contro un avversario non trascendentale. Le due gare successive, due scontri diretti contro Melfi e Vibonese, non sono nate pertanto sotto una buona stella, anche per una squadra che sino a sabato scorso è sembrata svuotata e demotivata in molti componenti.
L’imminente sessione invernale del calciomercato sta influenzando tutte le squadre, alcune più di altre, e il Taranto non fa eccezione vista anche la situazione di classifica, ma alla squadra, vittoriosa nei due scontri diretti contro lucani e calabresi va fatto un grande plauso, perché la conquista di sei punti non era affatto così scontata per un gruppo alle prese con la contestazione e la disaffezione di una piazza grande ed importante come Taranto. Le due vittorie consecutive sono state conquistate grazie ad una impostazione tattica finalmente più continua, senza grandi stravolgimenti, ma anche grazie al recupero di alcuni giocatori importanti in squadra, che hanno restituito solidità alla difesa e pericolosità all’attacco. Il riferimento diretto è a gente come Altobello, Stendardo e Viola, elementi troppo importanti perché una squadra possa farne a meno. Non è un caso la ritrovata solidità difensiva, e non è un caso la ritrovata via del gol per una squadra che sinora ha spesso stentato davanti.
Va certamente messo in conto l’indiscutibile sfortuna accanitasi nei confronti del Taranto che non ha consentito la conquista di punti pesanti, penso ai tanti pali colpiti in gare successivamente perse o pareggiate, come quello colpito in casa da Nigro contro il Francavilla sul 2-3, quello di Agrigento colpito da Bollino sullo 0-1, quello di Monopoli colpito da Magnaghi quando si era ancora sullo 0-0, e così via. La classifica del Taranto avrebbe potuto e dovuto essere differente se madama Fortuna si fosse ricordata anche di noi. Abbiamo dovuto aspettare due scontri diretti, contro Melfi e Vibonese, per riassaporare il dolce gusto della vittoria, dei gol realizzati, di un paio di vittorie che sono il miglior carburante per alimentare il morale della truppa rossoblù.
La posizione in graduatoria è migliorata proprio grazie ai due successi e alle contemporanee sconfitte delle avversarie, ma non dobbiamo commettere l’errore di illuderci, o pensare che il peggio sia passato. Questa squadra resta con difetti strutturali importanti da correggere in fase di mercato, ma oggi è più serena, e potrà affrontare i prossimi tre difficili impegni con maggiore serenità, una componente importantissima nello sport in generale e nel calcio in particolare. Sui singoli c’è da fare un elogio generale, tutti i ragazzi chiamati in causa hanno offerto prove al di sopra della sufficienza. In difesa c’è da elogiare lo spirito combattivo e la capacità di adattamento del bravissimo De Giorgi, oltre alla bravura e alla personalità di Stendardo, vero capitano in campo per carattere e personalità. A centrocampo il ritorno al ruolo preferito ha fatto di Nigro uno dei migliori nelle due gare, con prestazioni davvero tutto cuore e grinta, ma anche gli altri hanno giocato bene. In particolare va segnalata la prova di Bobb, un ragazzo che schierato più avanti e coperto da altri due centrocampisti ha mostrato che sgravato dai compiti di copertura può dare risultati nettamente migliori, ma anche Lo Sicco in quel ruolo è andato bene. In attacco infine importanti i gol di Viola, uno che in campo deve esserci sempre vista la tecnica che possiede e il numero di gol realizzati, e importantissimo anche il gol realizzato da un Magnaghi in ripresa fisica e psicologica. Il ragazzo è stato autore di buone prestazioni di recente, ma deve essere la squadra a metterlo nelle condizioni di nuocere agli avversari. Se il centravanti gioca più vicino alla porta avversaria e soprattutto se la squadra riesce a mettere a sua disposizione palloni giocabili e tramutabili in occasioni, potremmo aver recuperato un ragazzo che la mancanza di gioco aveva trasformato in oggetto misterioso.
Non ci illudiamo dunque, ma prendiamo quel che di buono hanno prodotto le due ultime gare. Non siamo diventati di colpo fenomeni, ma siamo solo maggiormente consapevoli che sino a fine anno la determinazione e la volontà espresse nelle ultime due gare possono farci conquistare punti preziosissimi. Il mercato poi puntellerà a dovere una squadra bisognosa di elementi che per bravura e soprattutto carattere devono far fare il salto di qualità ad un gruppo che dovrà salvarsi con tranquillità nel girone di ritorno, magari togliendosi quelle soddisfazioni che sino ad oggi sono arrivate con il contagocce.
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