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30, SENZA LODE (ALMENO PER ORA…) | Sempre per i 3 punti

di Marcello Fumarola

Il Taranto inizia il 2015 fallendo la quarta vittoria consecutiva. Il pareggio conseguito contro il Manferdonia impedisce a Genchi e compagnia di rimpinguare i 30 punti della classifica ed attestarsi a quota 33 (come gli anni di Cristo) quota che, visto il periodo natalizio, ci stava proprio bene.

E invece quel mistico numero 33 mi fa tornare in mente ciò che ripete spesso un caro amico e cuore rossoblù, ovvero che: “quei chiodi a Gesù Cristo, evidetemente, li abbiam messi tutti noi”! Chiariamolo immediatamente: si tratta di un risultato beffardo, scaturito dall’unica conclusione a rete degli ospiti e dopo che, soprattutto nel primo tempo, i nostri avevano sbagliato il solito considerevole numero di palle gol; tra tutte, incredibile quella capitata proprio a bomber Genchi che, dopo aver superato l’indigeno De Gennaro, sembrerebbe voler far risuonare nello Iacovone le note di “Alle porte del sole” ed invece ci fa assistere ad una versione ancor più cruenta di “Non aprite quella porta”.

La conclusione che si spegne a lato della porta completamente vuota è, infatti, da film horror. Nonostante ciò, però, la partita si era comunque sbloccata grazie al “ricamo floreale” di un altro doppio “G”, Giuseppe Giglio ed è qui che, per l’ennesima volta, ci si è resi conto che al buon mister Favo, sotto l’albero di Natale, qualcuno avrebbe dovuto regalare una “compilation” di Fiorella Mannoia, o magari solo un CD del brano …“Come si cambia”.

Dopo aver deciso di non schierare Gabrielloni dall’inzio, il trainer rossoblù, infatti, sostituisce D’Avanzo dopo pochi minuti dall’inizio del secondo tempo inserendo sulla fascia destra un Mignogna che, evidentemente infreddolito, non riesce proprio a togliere le mani dalle tasche. La successiva sostituzione di Marsili, che esce per far posto ad Oretti, conferma la sofferenza dei nostri due “interni di centrocampo” nel tentativo di conservare gli equilibri di gioco in presenza di due esterni molto offensivi e poco incisivi (sul lato destro) e molto giovani (Tarallo sull’altra fascia). A quel punto, l’ipotesi di un inserimento anticipato di Oretti proprio al posto di D’Avanzo con conseguente passaggio al centrocampo a 3, oppure l’inserimento di Cicerelli (con l’eventuale spostamento di “Zambrottino Colantoni” a sinistra e l’avanzamento di Porcino nella posizione di Tarallo) ma soprattutto l’utilizzo di Gabrielloni molto prima di quando Favo ha deciso di “giocarsi il rosso” alla roulette degli ultimi 5 minuti, rappresentano tutte soluzioni possibili che “gli astanti” dello Iacovone hanno “pensato ed ipotizzato” a partita in corso e non certo al termine della stessa perchè condizionati dal risultato negativo. Opinioni in libertà e senza presunzione perchè, si sa, “solo su Sky l’opinionista non sbaglia mai”!

Intanto il mercato degli under ha portato a Taranto un altro portiere del ’95, Daniele Borra, ma anche in questo caso ci sarebbe da “dare un po’ di numeri”. A centrocampo è arrivato Vaccàro al posto di Conti e, viste le prestazioni dell’ex Fondi, la rosa ci ha indubbiamente guadagnato; il perdurante infortunio di Ciarcià, però, lascia il reparto in mano (o nei piedi) di soli 3 elementi (lo stesso Vaccàro, Oretti e Marsili); un po’ pochini in proiezione girone di ritorno; stesso discorso potrebbe farsi per i centrali di difesa: Ibojo ha problemi al ginocchio che somigliano “agli oggetti volanti degli anni 80”, ovvero ancora… non identificati; Marino, dopo la squalifica di 4 giornate, gioca costantemente con la spada di Dàmocle della diffida; i due che restano (Prosperi e Pambianchi) sono entrambi mancini. Insomma, potremmo parlare di “abbondanza apparente”. L’arrivo di qualche under in zona mediana risulta, più che auspicabile,…indispensabile.

Con tutto l’affetto ed il rispetto per chi è stato impiegato sinora, a questa squadra è sicuramente mancato, infatti, un apporto più importante da parte dei ’96. Il tutto nell’ottica di ottenere da questo campionato il miglior risultato possibile che, inutile nascondersi, potrebbe non essere il primo posto; l’Andria, penalizzazioni a parte, continua a correre e a rendere ancor più gravi, passi falsi come quello di domenica scorsa. Difficile (quasi impossibile) adeguarsi ad un altro campionato “da inseguitori” o “da comprimari” in Serie D ma, oltre la delusione e la passione, esiste la razionalità che può portarci a vincere il “campionato della continuità”. E’ chiaro che questa ipotesi può apparire il tipico contentino della “volpe che non arriva all’uva” ma, in previsione di un’altra calda (se non torrida) estate, un buon piazzamento in classifica ed i conti a posto, potrebbero riservarci, in ogni caso, UN POSTO AL SOLE!

Un campionato che si vince anche (in prospettiva futura) con iniziative tipo la “Student Card” che consentirà ai più giovani di “scoprire il Taranto…la squadra della mia città”; perchè ogni palazzo va costruito dalle fondamenta. Domenica in leggero “posticipo pro polpette”, nuovamente allo Iaco, contro la temibile Gelbison; probabile il rientro in difesa di Pambianchi…l’ideale per conseguire una vittoria che serve, manco a dirlo,…come il pane!

Buon anno a noi, amici rossoblù, che amiamo da sempre quei color…Ben oltre i 3 punti!


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