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E’ tutto un programma | Sempre per i 3 punti…

di Marcello Fumarola

La sconfitta rimediata in quel di Andria, sicuramente ipotizzabile ma comunque amara, ha forse ridimensionato i programmi futuri della squadra rossoblù in ottica campionato. Troppo presto per alzare bandiera bianca, certo, ma l’impressione destata dalla truppa di Favarin fa pensare che i 10 punti da recuperare abbiano un peso specifico e psicologico ben più consistente rispetto agli 8 di svantaggio dalla capolista Marcianise nel dicembre 2013.

Ci si interroga, quindi, su cosa questa squadra vorrà fare “da grande” e soprattutto se “da grande squadra” saprà affrontare questa irta e tortuosa scalata alla vetta. Pregi e difetti paiono ormai piuttosto chiari. Le ultime partite hanno rimarcato, inoltre, il mancato impatto positivo dell’inserimento in squadra di Inacio Pià (sarà quindi meglio, definirlo un mancato… imPiàtto?). Fumoso, poco incisivo, impreciso sotto porta, talvolta irritante, insomma, in sintesi, TRISTEMENTE non DECISIVO. Altro aspetto consolidato è l’apporto troppe volte insufficiente degli under più giovani ovvero i classe ‘96; generosissimi, a volte funambolici ma spesso (troppo spesso) autentici corpi estranei nel contesto della manovra della squadra. A tutto ciò si potrebbe aggiungere qualche esperimento di troppo nella zona nevralgica e qualche sostituzione quanto meno “diversamente interpretabile” che hanno forse comportato le mancate vittorie a suggello di partite dominate (come Brindisi o Gallipoli), se non addirittura il materializzarsi dello spettro della sconfitta in partite sulla carta meglio gestibili come Monopoli o il match casalingo contro l’Arzanese.

La squadra però, tocca ripetersi, è partita con il suo programma di preparazione molto tardi; gli spogliatoi hanno avuto “porte girevoli” per lungo tempo; le difficoltà connesse all’incertezza del ripescaggio hanno comportato ulteriori ritardi e difficoltà nella scelta dei giocatori e nella definizione di alcuni accordi. Tutte situazioni che molti hanno già (volutamente?) cancellato dalla propria memoria. Il clima più freddo degli ultimi giorni sembra abbia fatto dimenticare la torrida estate trascorsa a causa di una società talmente “sommersa da un mare di debiti” da rendere impossibili le “operazioni di ripescaggio”. Ora si giudicano i fatti, senza andare alla ricerca di idoli dentro e fuori dal campo; l’interlocutoria posizione in classifica è il giusto pretesto per chi si spaccia di (cattiva?) fede rossoblù, per denigrare un programma reale, fatto di valutazioni tecniche ma anche economiche, di scelte di campo ma anche di marketing, di “annosi” privilegi negati a presunti cuori rossoblù che quando parlavano di “programma” si riferivano esclusivamente alle passerelle in tv del martedì sera. Succede così che le sorti di un magazziniere (con tutto il rispetto) assumano più importanza delle pendenze economiche saldate a questo o quel giocatore della passata stagione, suscitando la reazione scomposta di alcuni tifosi storicamente “filo presidenziali” simile a quella del giocatore di poker che, forte del suo tris, alza la posta ma si imbatte in un punto migliore (tipo un “full…one”). Anni di “precariato calcistico” e non solo, non ci hanno insegnato proprio nulla. Chi scrive non conosce la verità e non l’ha mai conosciuta, subendo delusioni sportive e “personali” da personaggi come Pieroni, Blasi e per ultimo D’Addario. Il tutto con l’ingenuità e la passione del tifoso genuino, forse accecato dalla passione, ma mai “colluso”.

Tante voci che si alzano nel giudicare l’operato dell’attuale dirigenza, al contrario, vantano un passato da “Perry MASON del Diavolo”. Ah quanto male fa dover pensare di poter raggiungere la Lega Pro (forse) solo attraverso un eventuale ripescaggio; ma fa ancor più male constatare la faziosità ed il “fazioso campanilismo” di una città che insegue il suo affievolito blasone e resta insensibile di fronte ad un tentativo di programmazione (anche, se non soprattutto, a livello di settore giovanile) che probabilmente non ci permetterà di stracciare questo campionato, ma che sta servendo a risollevare e rimettere nella giusta rotta una Nave che affondava sotto il peso di quasi 600.000 € di debiti, causati da una programmazione basata su “bambole spettinate” ed “ingannevoli selfie”. Ma qualcuno (forse per troppo tifo o per troppa…amicizia), minimizza gli errori del passato per stigmatizzare gli attuali. A tutti i “nostalgici” del fallimento, ai “ben informati”, agli “screditati” (intesi come coloro che godevano di accrediti in Tribuna), mi permetto di rivolgere un affettuoso e disinteressato invito: Afferrate il telecomando e cambiate PROGRAMMA!!!

…Sempre per i 3 punti!!!


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