di Marcello Fumarola
E’ un campionato sicuramente particolare. Basti pensare che domenica scorsa, i biancoverdi monopolitani trovandosi in vantaggio ad una ventina di minuti dalla fine del derby contro il Bisceglie giocato in leggero posticipo, guardavano il resto della compagnìa dall’alto, a braccetto con il Marcianise. A fine partita, la tripletta dei nerazzurri di casa ha fatto precipitare gli adriatici addirittura…al settimo posto!!! Non saprei dirvi se l’equilibrio esistente sia dovuto ad un livellamento del torneo verso il basso. Di sicuro, come già scritto in passato, squadre come Matera e, forse, lo stesso nostro Taranto, potevano ambire ad un campionato più “in solitaria”, quantomeno per evitare di arrivare sul rettilineo d’arrivo quasi a ranghi compatti, con tutte le insidie che una volata “di gruppo” può nascondere: una spallata, una scia sbagliata, un cambio di traiettoria improvviso, un colpo di reni finale, potrebbero far svanire il successo proprio sulla linea del traguardo. Ecco perché, con l’avvicinarsi dell’ultimo chilometro, occorre pedalare tutti insieme per tirare la volata al nostro Taranto, proteggerlo dalle folate di vento e dai pericolosi avversari, condurlo sino agli ultimi duecento metri e lasciare che dia sfogo al suo imperioso scatto alla conquista della tappa…pardon…del campionato.
Ora che lo spirito di Adriano De Zan sta uscendo dal mio corpo, posso forse tornare ad esprimermi in termini calcistici per dire che quel brutto Taranto della sconfitta casalinga contro il Manfredonia, talmente brutto da non sembrare vero, è immediatamente diventato, come auspicato, un ricordo da cancellare in fretta. O forse no…meglio ricordare, per evitare di ripetere errori ed orrori di quella strana partita. E’ un campionato che spesso abbiamo provato a descrivere come un gioco: un’altalena, un Monopoli, un gioco dell’oca…Ora, a quanto pare, sta diventando un vero e proprio…”Nascondino”.
Ci gioca Papagni, che non ci ritiene pronti per il salto di categoria mentre Ciullo da Brindisi, si inalbera e si ripropone in “estremistica” versione Oronzo Canà (cit. “mi avete preso per un coglione”…) nel constatare che gli avversari molto meglio attrezzati e quotati (a suo dire) della sua squadra, rifuggono il ruolo di favoriti del torneo. Il discorso del mister brindisino può essere condivisibile; Ciullo dovrebbe però informare di quanto sopra anche il suo “Floreale” presidente che ha al contrario sempre esaltato gli acquisti e le scelte tecniche fatte per costruire e rinforzare la squadra. Ad ogni modo un fatto è certo: che sia per il riso (Flora) o per la…Carbonella…a Brindisi la situazione….”scotta” un tantino. Ciliegina sulla torta, a questo punto, sarebbe troppo bello se domani leggessimo un’intervista del “da me idolatrato” patron lucano Colummella che afferma di voler raggiungere…”una tranquilla salvezza”…
Dal punto di vista tecnico, il Taranto visto a San Giorgio a Cremano è parso quasi sorprendentemente solido e padrone del campo. Certo, dalle nostre parti quando si ottiene una vittoria così eclatante, oltretutto in trasferta, il primo pensiero che ci passa per la testa è più o meno un…”Fegurete accome stonne accise l’avversarie”… Ma poi dai un’occhiata alle “vittime” dei Muro Boys su quel campo e ti rendi conto che, forse forse, così scarsi non sono; giusto merito va dato pertanto ai nostri giocatori se hanno trasformato una partita nelle aspettative assai ostica…Quasi in una gita fuori porta in terra campana. Un dato di fatto è inconfutabile, a mio modestissimo avviso: abbiamo un reparto offensivo che con ogni probabilità, qualche anno fa, ci avrebbe consentito il salto in cadetteria nonostante i punti di penalizzazione subiti a causa dell’uomo a Km 0, rimasto (ahinoi) tristemente senza benzina ma che continuava a raccontarci che era solo… la spia della riserva che faceva falso contatto.
Un’altra certezza è che ora, in questa società, l’anima dei tifosi è comunque rappresentata, anzi, rappresenta il primo calco, l’input imprescindibile, lo stimolo per programmare il futuro con realismo, amore del territorio e passione. Chi ha la sensibilità e l’intelligenza per recepire questo messaggio, non potrà fare orecchie da mercante di fronte all’ennesima innovativa proposta della Fondazione Taras. Ancora una volta, non stanchiamoci di chiederlo: “apriamo questi campi altrimenti destinati ad uno scarso (scusate l’eufemismo) utilizzo e diamo un segnale di “ricostruzione civica” che parta dai più giovani e attraverso i più giovani possa ridare a questa città un volto migliore, magari anche un po’ meno grezzo e molto più solare.
Svesto anche i panni di Antonio la Trippa e ritorno sul terreno di gioco; il “mercato” in entrata del Taranto sembra indirizzato all’acquisizione di qualche altro under classe ’95 (Pizzutelli…) se non addirittura anche più giovane (Traore, classe 97). La “strategia” potrebbe far pensare che l’ipotesi dell’arrivo di un portiere over non sia ancora del tutto archiviata ma in questo momento tutto ciò poco conta perché, come già detto, diventa molto più importante “fare gruppo”. Le problematiche di natura tattica, tecnica, ambientale o societaria (che nessuno farà finta di non vedere) e che hanno forse portato Papagni a quelle affermazioni post gara, non devono comunque rivelarsi un vantaggio per le avversarie; molto meglio affrontare ogni partita come se fosse quella decisiva e alla fine alzare lo sguardo e sperare che il resto del gruppo sia alle nostre spalle (…è tornato lo spirito di De Zan…). Già la prossima domenica l’impegno contro un insidiosissimo e temibile Bisceglie, rappresenta un interessantissimo “banco di prova” per testare il “lesson learned” da parte della squadra…e non solo; in ogni angolo dello Iacovone ci saranno infatti beffardi avvoltoi, pronti a fiondarsi sulla preda in caso di “botti o esplosioni” per chiuderle lo stadio (questa volta senza se e senza ma) in occasione del prossimo derby contro il Brindisi (ecco un vantaggio “ambientale” che intelligentemente NON dobbiamo concedere…) Eravamo pronti ad accogliere (finalmente) una numerosa presenza della tifoseria ospite e invece, puntuale ed atteso come il canone, è arrivato il contrordine ….che sembrava troppo bello. Per consolarci potremmo comunque prepararci all’impegno cantando (di ritorno da San Giorgio a Cremano)…tenimmoce accussi….anema e core…
Sempre per i 3 punti