Go to Top

Taranto sul Post | 8916

di Pierluigi Alfieri alias tarantosulposter

8916.

No, non è la capienza ufficiale dello Iacovone e neppure il numero di abbonati al campionato in corso. 8916 non è l’importo in euro dello stipendio di uno dei nostri calciatori né tantomeno il numero di soci iscritti alla Fondazione Taras.

Secondo i dati recentemente diffusi dall’Associazione Peacelink, 8916 non è altro che il numero di cittadini di Taranto attualmente ammalati di tumore. Interrogando il database dell’ASL sui beneficiari dell’esenzione del ticket per “patologie neoplastiche maligne o da tumori di comportamento incerto” (il famoso codice 048), si è scoperto che 1 persona su 18 tra quelle residenti nei quartieri a ridosso della zona industriale e 1 su 26 tra coloro che abitano altrove in città è affetta da cancro. Un numero che impressiona perché, al netto di coloro che a causa di un tumore ci hanno già lasciato, quantifica in termini realistici e conferma qualcosa che ogni tarantino percepisce quotidianamente: cioè, per intenderci, che sono troppi quelli attorno a noi che soccombono, talora sopravvivendo, al cancro.

Contare i propri malati, prima ancora che assodare il nesso di causalità tra ammalarsi di cancro e vivere in un ambiente altamente inquinato, dovrebbe essere un atto di ordinaria amministrazione se ci trovassimo in un contesto normale. Siccome non lo siamo, può capitare che una notizia del genere venga accolta da taluni come un “tentativo di spettacolarizzazione, strumentalizzazione, screditamento e sciacallaggio“.

Verrebbe voglia di chiedere all’autore di queste affermazioni – lo stimato Fabrizio Nardoni, imprenditore, uomo politico, presidente del Taranto (club di cui sia lui che io siamo a diverso titolo comproprietari) – perché mai ci dovrebbe spaventare la conoscenza delle reali proporzioni di un fenomeno verso il quale ci dovrebbe essere compattezza da parte di tutti.

Lungi dal voler fare accostamenti irrispettosi, noi che, affetti da una morbosa passione rossoblu, amiamo intonare sugli spalti il coro “Questa è una malattia che non va più via“, dovremmo a questo punto prendere tristemente atto che a Taranto ci sono più malati di cancro che “malati” per il Taranto.

RespiriAMO TarantoDi fronte a cotanta angosciante precarietà, noi che speriamo in una Taranto Libera – come la canzone che risuona dagli altoparlanti dello Iacovone a fine partita -, noi che RespiriAMO Taranto – come avremmo voluto scrivere a caratteri cubitali sulle maglie rossoblu qualche tempo fa -, cos’altro possiamo fare se non indignarci per rivendicare giustizia, trasparenza, verità e remare tutti nella stessa direzione?

Come figlio di Taranto, come medico, come tifoso del Taranto I have a dream. Quello in cui, a fronte di 0 (zero) nuovi malati di tumore nei quartieri della nostra città, 8916 torni ad essere un frivolo numero che rappresenti la capienza del solo settore della gradinata dello Iacovone, il numero di abbonati nel prossimo campionato di Lega Pro, l’ingaggio mensile di uno dei nostri calciatori in un futuro campionato di serie A o, meglio ancora, il numero di associati junior della Fondazione Taras.

8916. Ad maiora (ma anche ad minora).

“Sembra impossibile che segua ancora te, questa è una malattia che non va più via; vorrei andar via, vorrei andar via di qua ma non resisto lontano da te”.

Tarantosulposter

About

alias tarantosulposter