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SANT’ANTONIO ABATE-TARANTO 2-2

L’abbiamo riacciuffata proprio per i capelli, all’ultimo respiro.Per la terza volta consecutiva il Taranto va a segno e mette in cascina punti importanti per la propria classifica giusto negli ultimissimi minuti del match, sintomo evidente di un gruppo che ora ragiona da squadra vera e lotta fino in fondo anche nelle difficoltà a caccia del risultato positivo.

Eh si, il momento non è certo dei migliori dal punto di vista societario. Sembra che la storia si ripeti ciclicamente anche se i cicli appaiono avere lassi temporali sempre più brevi: eppure (anche questa è ormai tradizione) quando la società inizia ad arrancare il gruppo si compatta ed in campo i risultati arrivano copiosamente…

I giallorossi del Sant’Antonio Abate, con la coccarda tricolore sul petto per la conquista della Coppa Italia Dilettanti 2012 ed a caccia di quei punti salvezza che giungono quasi sempre da prestazioni gagliarde in casa propria, sono schierati dallo squalificato mister Carannante con un classico 4-4-2 senza infamia e senza lode, o meglio, con un solo giocatore che mostra qualità importanti e cioè l’attaccante n°7 Gianmarco Tedesco, già autore di 11 gol in campionato compreso quello bellissimo segnato a Maraglino.

Il Taranto risponde confermando quasi in toto l’undici reduce dai successi contro Foggia e Bisceglie: è anche questo un 4-4-2 con l’unica variante di Prete che prende il posto di terzino sinistro con Stigliano che avanza sulla linea dei centrocampisti in sostituzione dell’infortunato Biondo. Per il resto Maraglino difende i pali insieme a Papa a destra, Prosperi e Terrenzio al centro ed al già citato Prete sull’out sinistro. Mignogna e Stigliano presidiano le corsie esterne, Vicedomini e Catalano fanno ormai coppia fissa in mediana e davanti Gatto-Molinari restano titolari, confermatissimi a suon di gol.

Ma il Taranto del primo tempo, in un’atmosfera da pieno inverno con temperatura rigida e folate di vento e pioggia a tratti, arranca sotto i colpi dei padroni di casa che subito prendono possesso del pallino del gioco. Niente di trascendentale, per carità, ma senz’altro i campani hanno un approccio migliore al match e dopo appena 10 minuti si trovano in vantaggio con un tiro dal limite di Morella, piuttosto centrale, ma sul quale Maraglino ha una grossa esitazione che non gli permette di neutralizzarlo. Provano a rimediare i rossoblu con lo sgusciante Gatto e con un colpo di testa in girata di Molinari ma si tratta di colpi “a salve”, il Sant’Antonio è padrone del campo dando la sensazione di poter creare pericoli in ogni momento a causa soprattutto della nostra fragilità sugli esterni. Papa e Prete soffrono tremendamente i dirimpettai, il centrocampo è troppo schiacciato verso il basso ed alla mezzora Tedesco si inventa un gran gol superando in tunnel Papa, eludendo Catalano con una finta e scagliando un gran sinistro all’incrocio dei pali alla sinistra di Maraglino che ci arriva ma senza riuscire a deviare oltre la traversa. Ed ancora sotto choc sempre Tedesco rischia di mandare in archivio la pratica con una sassata di sinistro dal vertice sinistro dell’area che, complice il vento, va a colpire in pieno la traversa a portiere ormai battuto. Si va al riposo con un 2-0 meritato, legittimato da un’ulteriore diagonale di sinistro del centravanti sventato a mano aperta dal portiere di Leporano.

Intanto Pettinicchio, prima dell’intervallo compie una mossa tattica fondamentale in ottica secondo tempo: il giovane centrocampista centrale Gnoni rileva Papa e si piazza al fianco dei due mediani, Prete passa a destra e Stigliano retrocede in difesa, Gatto passa all’ala sinistra e Mignogna dalla parte opposta. E’ ora un 4-3-3 che mostra i suoi frutti già subito in partenza di secondo tempo, con la squadra che sembra avere un piglio diverso, più deciso. Al 5° minuto il Taranto riapre la partita grazie stavolta ad una papera del portiere Apuzzo, incapace di bloccare un lungo traversone su punizione: Gatto è lestissimo ad insaccare trovando così la sua terza rete in campionato e facendosi il regalo per il suo dicannovesimo compleanno con un giorno di ritardo. 2-1.

La gara diventa ora combattutissima e molto equilibrata. Mignogna, Molinari, Vicedomini e Catalano provano a sfruttare le proprie doti balistiche tirando in porta da ogni posizione appena possibile (il vento ed il pallone scivoloso possono dare una mano), il Sant’Antonio prova di rimessa e va vicino al gol con un’incurisone, neanche a dirlo sempre con Tedesco, sventata da Maraglino con un’uscita bassa spericolata che su palla e piedi dell’attaccante: l’arbitro dà l’angolo e non il rigore. Bene così. Tatticamente è una tipica gara da serie D: pochi semplici schemi, ripetuti lanci, tante mischie e combattimento, molti errori da entrambe le parti. La densità in mezzo al campo del Taranto della ripresa sicuramente è più efficace ma i gol arrivano solo su calcio franco: all’ultimo respiro, minuto 94, su corner di Vicedomini, Prosperi anticipa l’incertissimo portiere Apuzzo e Molinari ribadisce nella porta sguarnita regalandoci un pareggio ormai insperato utile ad allungare la striscia di risultati positivi e tenere sotto in classifica lo stesso Sant’Antonio.

Il campionato di D si prende ora una settimana di riposo, il tempo necessario per ridare fiato alla squadra e, almeno si spera, un assetto serio ad una società appena nata e già in difficoltà. In realtù in riva allo Jonio, come sempre, ci si può aspettare tutto ed il suo contrario. L’unica certezza è l’emozione che continua a regalare la maglia rossoblu anche per un gol al 94esimo che strappa un punticino in una anonima gara dilettantistica…

Alla prossima!

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