La gradinata gremita domenica sera, lo striscione portato a inizio gara dai calciatori rossoblù verso i tifosi diventato simbolo dell’impegno dei tarantini verso la squadra del cuore, i bambini che per strada hanno voluto farsi fotografare con i giocatori rossoblù e avere i loro autografi. La settimana dell’orgoglio rossoblù è riuscita in pieno. Certo è mancata la ciliegina sulla torta, cioè il risultato positivo sul campo. Non bisogna dimenticare, però, che di fronte avevamo il Matera, squadra nettamente più forte di noi.
Aver mostrato ai bambini tarantini che il calcio non si vede soltanto in tv ma si può vedere anche in uno stadio a due passi da casa, che gli eroi non si chiamano soltanto Vidal (non il bagnoschiuma ma il calciatore della Juve), El Shaarawi o Messi ma possono chiamarsi anche Molinari, Mignogna o El Ouazni che spesso fanno gol spettacolari e danno emozioni proprio come i colleghi più titolati, è già un successo. Aver convinto 1.800 persone, molte delle quali già abbonate ‘al buio’ a inizio stagione, a pagare il biglietto in una serata rigida per assistere a una gara del Taranto di serie D è già un successo.
Sono stati commessi degli errori, non c’è dubbio. Siamo solo “amatori” in fondo, come qualcuno ci ha definito. Ed è vero. Lo siamo! Perché amiamo la maglia rossoblù al di là dell’umana comprensione. Ma forse chi ci ha chiamati così intendeva altro. La concomitanza con la gara del Cras è stata una leggerezza grossolana. Non voluta però. Ed è un peccato che mentre la stampa estera ha celebrato l’iniziativa, quella locale l’abbia, per gran parte, criticata anche con dileggio gratuito.
Per carità! Ognuno è libero di esprimere le proprie opinioni e scrivere ciò che vuole. E quindi è anche libero di insinuare che la Fondazione discrimini i tifosi degli altri sport perché non hanno versato la quota associativa. Allo stesso modo io posso storcere il naso se penso che l’autore dell’articolo in questione fino a pochi mesi fa collaborava con l’ufficio stampa dell’ex presidente del Taranto e di certo non nutre simpatia per la dirigenza attuale. E’ un vero peccato perché Taranto ha bisogno di tutti e la rinascita di Taranto serve a tutti, nessuno escluso. Ma questo si fa fatica a capirlo.
Quella di domenica sarà stata anche una domenica da strapaese, così come la descrive Il Quotidiano. Nulla di offensivo. Sappiamo che possiamo solo fare meglio. Peccato che il giornalista in questione non frequenti i “gradoni” dello Iacovone da tempo, preferendo il Lecce. Peccato che lo stesso giornale tempo fa collocò Foligno nel Lazio o anticipò che la Birra Menabrea sarebbe stata lo sponsor del Taranto, invece era solo lo sponsor del Taranto day on tour a Bologna. Peccato che lo stesso giornale sia balzato agli onori (si fa per dire) delle cronache recenti del caso Ilva per alcune intercettazioni che rivelavano che gli editoriali di un sedicente esperto ambientalista erano in realtà scritti dall’ufficio stampa della stessa azienda siderurgica. Peccato, davvero!
Puntualmente gongola anche l’ex direttore generale Vittorio Galigani che nel suo blog (caso unico di blog senza possibilità di postare commenti) ha dato ampio spazio ai due articoli. Lui che propone sempre gli stessi argomenti: mancanza di soldi, dirigenti bla bla bla, conflitti interni, voci di corridoio. Lui che dispensa saggi consigli su come si debba gestire una società di calcio. Mi chiedo in base a cosa si consideri esperto della materia visto che il suo curriculum racconta un’altra storia. Parlo delle esperienze a Trapani, ad Avezzano, a Foggia, a Brindisi o a Potenza. Parlo di quando in sei mesi, in qualità di direttore generale del Taranto di Gigi Blasi, non fu capace di radunare il numero richiesto di steward, pur facendo corsi su corsi, e fece disputare Taranto-Foligno a porte chiuse. Capisco anche che veda la Fondazione Taras come il fumo negli occhi, in quanto argine invalicabile al suo rientro in pista, per quanto si affanni a dire, come faceva la volpe con l’uva che non riusciva a prendere, che non è interessato.
Domenica intanto è di nuovo festa di strapaese. A Grottaglie c’è la giornata pro Grottaglie. Tiferemo come al solito, soffriremo come al solito, speriamo di gioire stavolta. In fondo ce lo meritiamo.
19 Marzo 2013 - 12:14
COMPLIMENTI PER L’ARTICOLO!
20 Marzo 2013 - 10:00
Solo chi non lavora non sbaglia mai. La Fondazione come argine invalicabile per sedicenti dirigenti e opportunisti dalla penna facile ma dal contributo nullo alla causa. Forza Fondazione, Forza Taranto.
21 Marzo 2013 - 09:56
“la volpe e l’uva” questa è la verità……..i dirigenti e soprattutto gli ex dirigenti passano ma il TARANTO e la nostra passione rimane….AVANTI FONDAZIONE TARAS ….SOLO E SEMPRE, COMUNQUE ED OVUNQUE, …FORZA TARANTO!!!!!!!