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Taras Reporter | Foligno-Taranto 1-2

di Vincenzo Pulpito – tarasreporter@fondazionetaras.it

Vivere a 30 kilometri da Foligno e non essere certi di poter essere presenti alla partita fino ad un paio d’ore prima dell’inizio del match. Succede anche questo a dei tifosi fuori sede nell’era delle tessere del tifoso e dei biglietti nominativi. A Perugia sarà infatti difficile – se non impossibile – reperire in settimana un tagliando per la partita senza il possesso della tessera, eventualità che ci spinge a partire per Foligno in tarda mattinata sprovvisti di biglietto con la speranza di risolvere la questione senza troppi intoppi al botteghino. In barba alle pignolerie ed al rigido rispetto delle normative alle quali siamo ormai perennemente abituati alle nostre latitudini, scopriremo che a Foligno saranno sufficenti pochi minuti, fornire nome e cognome (senza nemmeno mostrare un documento) all’uomo del botteghino per avere in mano il biglietto e concentrarsi esclusivamente sulla partita. C’è da dire che in queste piccole realtà, si ha l’impressione che l’arrivo di una grossa tifoseria come quella tarantina, induca la società locale a chiudere un occhio sul ferreo rispetto dei regolamenti, in favore di una più remunerativa presenza allo stadio di più di un centinaio di supporters rossoblu, disposti a pagare il prezzo del biglietto maggiorato al cinquanta percento, pur di assistere alla partita della propria squadra del cuore.

Arrivati al parcheggio l’atmosfera tra noi tifosi è rilassata, ci si guarda intorno e ci si scruta alla ricerca di qualche volto familiare e non mancheranno infatti amici e conoscenti arrivati direttamente da Taranto, dalla Toscana e dalla stessa Umbria. Pacche sulle spalle, chiacchiere, qualche birra ed è tempo dell’ingresso allo stadio. Ci riserveranno il settore della tribuna coperta e basteranno pochi minuti per capire che la nostra presenza sarà più massiccia e rumorosa di quella della tifoseria locale.

Dopo il toccante minuto di silenzio in memoria dello sfortunato Morosini, la partita comincia ed il sostegno del tifo non mancherà. Il Taranto a dire il vero non gioca una grande partita, colpa forse del fastidioso vento e soprattutto di una evidente stanchezza dovuta all’impegno infrasettimanale di Como sostenuto dai ragazzi di Dionigi, e minuto dopo minuto, l’entusiasmo lascierà spazio a qualche primo accenno di malumore per la prova un pò in affanno dei rossoblù. Trovare delle occasioni per il Taranto oggi è difficile quanto per un fuorisede trovare una Raffo fuori città, ma fortunatamente il gol di Chiaretti in chiusura di tempo tranqulizza un pò tutti e rimette (provvisoriamente) le cose a posto.

Ad inizio ripresa, non c’è nemmeno il tempo di carburare con cori e tifo che il vento freddo e l’improvviso pareggio delle squadra di casa gelano cuore e testa della maggior parte dei nostri sostenitori. Sembra che con il vento cambi anche l’atteggiamento della tifoseria , che infatti con il passare dei minuti sembra poter sopportare sempre con minore pazienza qualsiasi errore dei nostri giocatori. In questa fase viene intonato qualche coro davvero poco condivisibile (ma fortunatamente non unanime) nei confronti dei ragazzi accusati di scarso impegno, forse preludio di una mini contestazione e a fine gara in caso di risultato negativo.

Mi permetto di osservare – senza voler ovviamente generalizzare – che la tifoseria inizi ad avvertire, forse più degli stessi giocatori, una certa “stanchezza” per una stagione che se da una parte ci vede ai vertici del torneo sin dalla prima gioranta, dall’altra, per i noti motivi, ha messo a dura prova le coronarie e l’equilibrio psicologico di una tifoseria come sempre generosa, ma anche desiderosa di non vedere sfumare sul più bello e come una beffa la promozione (o almeno la partecipazione ai playoff).

E mentre nella nostra mente questa beffa aleggia come imminente, succede che sia il Foligno a sfiorare a più riprese il vantaggio ed a subire a sua volta la beffa nel finale con il gol in contropiede di Guazzo (da poco subentrato) che fa esplodere l’esultanza dell’intero settore e restituisce un pò di serenità ad una domenica di umori variabili, almeno quanto la situazione meteo su Foligno, che infatti ci regala nel giro di pochi minuti prima la pioggia e successivamente il sole (appena dopo il fischio finale), chissà quanto simbolico per i nostri colori e per la nostra stagione.

La delusione si trasforma così in festa e non mancherà l’abbraccio finale alla squadra che verrà a condividere la gioia sotto il nostro settore guidata da Mister Dionigi acclamato come un vero trascinatore sino al suo ritorno negli spogliatoi.

Ci avviamo quindi all’uscita tra saluti, sorrisi e stanchezza per una partita comunque sofferta, ma che a fine stagione ci auguriamo di poter ricordare come decisiva per la realizzazione del nostro sogno.

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